La Tendinopatia Achillea è una lesione da uso eccessivo comune negli atleti coinvolti in sport di corsa e salto. Nel Triathlon, Il 72% degli infortuni avviene nella frazione di corsa, dove le enormi sollecitazioni derivanti dai volumi di allenamento sono stimate essere la causa di diversi tipi di infortuni da sovraccarico dell’arto inferiore. Il dolore al tendine d’Achille è una delle condizioni che affligge (prima o poi) il Triathleta.
La strategia con il più alto livello di successo è la fisiokinesi terapia e si raccomanda, inizialmente, di eseguire esercizi terapeutici per almeno 3 mesi prima di considerare altre opzioni di trattamento. Il recupero della tendinopatia achillea è un processo lungo e può richiedere fino a un anno data l’alta propensione alla recidiva, specialmente durante la fase di ritorno allo sport.
L’entità della condizione del tendine, l’età e il sesso dell’atleta, l’entità del dolore/sintomi, l’entità delle disabilità e le esigenze dello sport specifico devono essere presi in considerazione quando si pianifica il ritorno allo sport. In alcuni studi scientifici sulla ripresa dello sport specifico è stato stimato che i soggetti con tendinopatia della porzione media del tendine d’Achille (3/4 cm sopra il calcagno) tornano all’attività sportiva dopo circa 6/8 mesi dall’inizio della fisioterapia.
La strategia fisioterapica più avanzata prevede un intervento immediato appena compaiono i primi sintomi e prevede la riabilitazione con esercizio fisico mirato associato alla Tecar Terapia. Mai tralasciare un problema fisico anche se (inizialmente) di piccola entità! Dopo un’accurata valutazione sarà il tuo staff medico a suggerirti se continuare a praticare sport oppure iniziare delle cure.
Lo scopo dell’esercizio è fornire progressivamente carico meccanico al tendine per promuovere il rimodellamento delle fibre, ridurre il dolore e migliorare la resistenza dei muscoli della gamba. L’utilizzo della Tecar Terapia fin dalle prime fasi del processo infiammatorio del tendine è consigliabile per effettuare un’azione biostimolante sui tessuti e per apportare un incremento della microcircolazione localizzata che determina un’azione antalgica contro-irritante sulle terminazioni nervose, ottenuta riequilibrando l’attività delle fibre nervose e favorendo il blocco/diminuzione nella conduzione della sensazione dolorosa e la liberazione di endorfine.
COME DECIDERE
È importante che la decisione di tornare allo sport sia presa con attenzione, sulla base di criteri specifici. Attualmente, i possibili fattori per stabilire il ritorno allo sport in quadro di tendinopatia achillea della porzione media sembrano essere basate su criteri multipli, che sono tutti correlati al livello di dolore, livello di recupero funzionale, forza muscolare, gamma di movimento, resistenza, caratteristiche anatomiche/fisiologiche.
Per poter raggiungere il livello di attività/sport pre-infortunio, con la capacità di eseguire allenamenti e partite senza limitazioni, i criteri fondamentali sono divisi in Otto diverse categorie:
1) “livello di dolore”
2) “livello di recupero funzionale”
3) “recupero della forza muscolare”
4) “recupero della mobilità”
5) “livello di resistenza dell’arto coinvolto”
6) “consulenza medica”
7) “fattori psicosociali”
8) “proprietà anatomiche/fisiologiche del
complesso muscolo tendineo”
IN PRATICA
Uno studio molto utile da effettuare, per ridurre al minimo le recidive nel ritorno allo sport, è l’analisi posturale. Se le condizioni biomeccaniche di lavoro del tendine non vengono corrette è più probabile che ritorni il dolore. Pertanto consiglio di effettuare una attenta analisi clinica della morfologia di bacino, anca, ginocchio, caviglia e piede. Utile integrare anche una rilevazione baropodometrica statica e analisi del cammino.
Il ritorno alla corsa deve essere graduale, rispettando il dolore ed evitando inizialmente la corsa in salita, poiché richiede una maggiore attività della caviglia e potrebbe essere di maggiore impatto.
La mia opinione è che bisogna utilizzare più test per valutare il ritorno allo sport dell’atleta, oltre alla considerazione dei criteri esposti precedentemente. Il test che preferisco è l’Hop Test associato ad un recupero della forza muscolare almeno del 90% rispetto all’arto controlaterale e al recupero del movimento articolare completo della caviglia e l’assenza di dolore. Quindi di solito do il via libera per il ritorno alla pratica sportiva in base al superamento di test clinici e atletici, considero il livello pre-infortunio, sia in allenamento che nelle competizioni dell’atleta e in termini relativi valuto la quantità residua di dolore e la localizzazione nel tendine.